Ricerca sulla Terra dei Fuochi: i prodotti sono sani

Da quando nel 2013 è scoppiato il caso della “terra dei fuochi” i prodotti Campani sono stati percepiti come un pericolo per la salute.

Del resto lo scandalo è stato enorme ed il panico conseguente incontenibile.

Sin da subito però le analisi hanno rilevato una bassissima percentuale di prodotti realmente contaminati ed in grado di nuocere alla salute.

Ricerca sulla Terra dei Fuochi

Da allora la sorveglianze e le analisi sul territorio sono state massicce e costanti.

Quest’anno l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno ha pubblicato gli importantissimi risultati di una ricerca condotta attraverso l’analisi di 10 mila aziende del settore agroalimentare campano. Su circa 30 mila campionamenti sono emersi solo 6 casi di positività.

Questo vuol dire che il 99,98 % ha superato i test dell’Istituto.

Un dato fondamentale per il territorio campano.

Altro dato importante è quello emerso dal Progetto SPES (Studio di esposizione nella popolazione suscettibile) che ha coinvolto 4.200 campani tra i 20 e i 50 anni al fine di valutare la loro potenziale esposizione ad agenti contaminanti.

I primi risultati riguardano i metalli pesanti. E’ emerso che la presenza di questi inquinanti nei residenti sottoposti a controllo è inferiore alla media nazionale.

Cosa significano questi dati?

L’inquinamento c’è ed è un dato di fatto. Ma queste ricerche dimostrano come la sua incidenza sulla salubrità dei prodotti in Campania non sia tale da renderli pericolosi per la salute.

Questo è un dato fondamentale da tener presente!

La Campania è ricca di prodotti di ottima qualità e la loro penalizzazione frutto di paure instillate dal sensazionalismo mediatico deve avere termine. Sono i dati scientifici a parlare adesso, non le notizie gonfiate dei giornali.

 

 

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