L’imprevedibile viaggio di Harold Fry

L’imprevedibile viaggio di Harold Fry è il primo romanzo di Rachel Joyce.

La Joyce ha un passato come sceneggiatrice per i canali radiofonici della BBC di cui si sente chiaramente l’eco in questo suo primo lavoro, ma su questo punto torneremo dopo.

L’imprevedibile viaggio di Harold Fry : la trama

Harold Fry vive la sua pensione in compagnia della moglie Maureen in uno stato di perenne monotonia. Le giornate sono apparentemente tutte vuote ed uguali.

Un giorno Harold riceve una lettera da una sua vecchia amica scomparsa dalla sua vita venti anni prima, Queenie. Lei si trova in una casa di cura e sta morendo per un tumore.

Questa notizia lo sconvolge. Queenie aveva abbandonato la città tanti anni prima senza una spiegazione e lui non l’aveva mai cercata.

l'imprevedibile viaggio di hatold fry di rachel joyce

Harold esce di casa con l’intenzione di mandare a sua volta una lettera a Queenie, ma la sua vita prenderà una piega imprevista.

Una chicchierata fatta con una commessa in una stazione di servizio lo spingerà ad intraprendere un viaggio di quasi mille chilometri a piedi per ritrovare la sua amica.

La recensione

Come vi accennavo prima si sente il passato da sceneggiatrice dell’autrice.

La trama ha un afflato molto televisivo, così come i personaggi che Fry incontra lungo il suo cammino. Nel complesso è un libro piacione, con una trama modulata in modo da tenere viva l’attenzione del lettore.

Ciò non toglie che sia un libro molto piacevole che offre spunti per interessanti riflessioni.

Chiaramente il viaggio a piedi di Fry non è altro che un viaggio interiore catartico di presa di coscienza di se. Fry e la moglie hanno un passato irrisolto, un grande dolore che non hanno mai superato. Il dolore fa paura e tutti siamo portati a non affrontarlo, ad accantonare quello che ci fa male.

Questo ci assicura di sopravvivere, ma la vita è un altra cosa. Una vita vera può essere vissuta solo accogliendo in pieno dentro di se il proprio dolore, facendolo esplodere, toccando il fondo e poi tornando a galla.

Mi soprende sempre come le frasi fatte con il passare del tempo perdano valore ai nostri occhi. “Si deve toccare il fondo per risalire”. Non sembra anche voi una frase così abusata da non vederne più il vero valore?

Ed invece racchiude una grande verità. Il dolore ignorato ti resta dentro, non passa da solo.

A voi la scelta. Potete affronatre il dolore camminando per mille chilometri.Oppure potete farlo a casa. E se rimanete a casa potete anche leggere questo libro.

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *