La famiglia Fang di Kevin Wilson

Dal romanzo La famiglia Fang di Kevin Wilson è stato tratto un film (che io onestamente non ho visto).

Ho letto questo libro anni fa ed avevo scritto la recensione alla vecchia maniera (con carta e penna su un quadreno di appunti). Me la sono ritrovata tra le mani e ho deciso aggiungerla qui sul blog.

La famiglia Fang la trama

Come si evince dal titolo il libro racconta la storia della famiglia Fang.

I coniugi Fang, Caleb e Camille, hanno consacrato la propria vita all’arte. Ma la loro è una tipologia di arte molto particolare,costituita da performance volte a creare caos e stimolare le reazioni spontanee di spettatori ignari.

la famiglia fang

La nascita dei figli non modificherà in alcun modo le abitudini di vita e le aspirazioni dei coniugi i quali,anzi, coinvolgeranno attivamente i bambini nelle proprie attività artistiche.

E questo, ovviamente, non potrà non influire sui fratelli Annie e Buster rendendoli apparentemente instabili. Ma proprio nel momento più critico della propria vita i giovani Fang riusciranno a trovare nelle folli esperienze imposte loro dai genitori la forza per ricostruire il proprio futuro.

La recensione

Come vi dicevo da questo libro è stato tratto un film ma io non l’ho visto. Nè ho intenzione di vederlo. In rarissimi casi guard le trasposizioni cinematografiche di libri che mi sono piaciuti. Fissazione questa che va a braccetto con quella di non voler sapere nulla della biografia degli autori.

Per me i libri sono sacri. Vanno letti e vissuti in maniera personale e niente deve influenzarmi. Una volta terminata la lettura quel libro diventa parte di me e la visione di un altro (rappresentata da un film) non può che distruggere quello che è diventato mio.

Detto questo parlo di questo romanzo in virtù non dell’interesse suscitato in conseguenza del film ma perchè è un libro valido.

Attenzione perchè ora parte un piccolo SPOILER.

Il libro è scritto bene e ho trovato interessante la scelta di un finale positivo rispetto ad una tematica (l’influenza dei genitori sui figli) rispetto alla quale di solito, in maniera superficiale, si tende ad eticchetare come necessariamente negativa un esperienza di vita instabile, o comunque non rispondente ai canoni standardizzati di “famiglia”.

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