Belle Greene
Belle Greene è l’ultima fatica data alle stampe da Alexandra Lapierre.
La Lapierre è solita dedicarsi a romanzi (ma anche biografie) riguardanti personaggi femminili della storia dimenticati.
Belle Greene : la trama
Nell’America degli inizi del 900′ gli effetti positivi della guerra di secessione sono ormai lontani, ed una fortissima ondata di razzismo investe il paese.
I neri sono formalmente liberi, ma è loro sostanzialmente precluso l’accesso al mondo dei bianchi.
In quegli anni i “bianchi” con anche solo un avo nero erano dichiarati dalla legge neri. E c’era chi per vivere libero mentiva sulla propria identità.
Tale scelta viene fatta dalla protagonista del libro nata Belle Greener e divenuta Belle da Costa Greene.
Questo passaggio non definisce nè la persona nè il racconto. Si tratta del presupposto necessario affinchè Belle Greene avesse modo di accedere a quelle opportunità di studio e lavoro in cui la stessa ha potuto esprimere in pieno il suo potenziale.
Grande appassionata di libri rari Belle studia a Princeton e riesce a farsi assumere dal grande magnate J.P. Morgan quale curatrice della sua biblioteca privata. Grazie alla sua determinazione ed alla sua intelligenza riuscirà nel corso degli anni a rendere grandiosa la biblioteca ed a diventare una figura iconica del suo tempo.
Recensione
Le considerazioni da fare sul romanzo si sviluppano in due direzioni.
Da un lato abbiamo il suo valore sociale. Si tratta di una lettura indiscutibilmente istruttiva, in grado di dare lustro all’universo femminile. Bisogna celebrare le figure femminili che hanno lasciato il segno, anche più di quelle maschili poichè raggiungere il successo per una donna è oggettivamente molto più complicato. Lo so, si tratta di una considerazione elementare e quasi superflua ma allo stesso tempo innegabile.
Dall’altro lato abbiamo l’aspetto letterario. Questo libro presenta la pecca di tanti romanzi biografici. Purtroppo gli autori, per rispettare la verità storica dei fatti appurati, ci regalano poi delle figure stereotipate e unidimensionali. Del resto è impossibile fare altrimenti se non sostituendosi ai pensieri dei protagonisti e riscrivendo in buona sostanza la storia.
Va comunque apprezzato che la Lapierre non ci racconti la storia esclusivamente dal punto di vista del segreto che Belle Greene ha portato con se per tutta la vita. La Greene è morta custodendo il suo segreto e solo nel 1999 è stata resa pubblica la sua vera identità. Se ora si fanno ricerche su di lei il dito è puntato solo sul “segreto” (fate un giretto online per rendervene conto).
La cosa è assolutamente deprecabile. Si dovrebbe parlare solo di quanto questa donna è riuscita a costruire invece di strumentalizzare una scelta che non può essere compresa se non da chi ha vissuto esperienze analoghe alle sue. chi non è vittima di razzismo non capisce davvero e non potrà mai capire.
In tal senso vi suggerisco come romanzo da leggere Nato fuori legge di Trevor Noah.
- BELLE GREENE
- pp. 528 – prezzo € 19,00
- Edizioni e/o