Cuori vuoti di Juli Zeh

Cuori vuoti è l’ultimo romanzo della tedesca Juli Zeh.

Ho letto altri suoi titoli ma mi rendo conto solo ora di non averli recensiti. Lo farò perché vi preannuncio che è una scrittrice che mi lascia interdetta e mi stuzzica.

Cuori vuoti : la trama

In futuro non troppo lontano (siamo nel 2025) in un mondo in cui la presidenza di Trump è ormai presa come la normalità, in Germania assistiamo al ritorno del nazionalismo estremo.

Britta è decisamente oltre la disillusione, vive in uno sorta di trance emotivo che le ha permesso di creare insieme al socio Babak un’attività molto particolare.

cuori vuoti

Grazie ad un algoritmo i due intercettano persone intenzionate a suicidarsi e li indirizzano o verso la soluzione dei propri problemi oppure verso un suicidio finalizzato ad una giusta causa.

Ma eventi imprevisti scuotono l’andamento apparentemente ordinato della loro vita.

La recensione

Quando cominci a leggere un romanzo della Zeh hai sempre l’impressione di trovarti una storia ordinaria.

All’inizio sono tutti felici e contenti, vivono una vita serena ed appagante.

Poi inevitabilmente scopri che la felicità di cui si nutrono i suoi personaggi è un semplice distacco dalla realtà frutto non di una scelta, ma di un disagio profondo di qualche tipo.

E anche qui lo schema non si smentisce.

Cominci ad entrare nella vita di Britta e della sua famigliola felice. Poi scopri che lei è una mezza sociopatica (scusate la brutalità del termine ma rende perfettamente l’idea).

Detta così la cosa è piuttosto banale. Invece l’assenteismo di Britta dalla realtà rispecchia quello di buona parte della società in cui vive. La Zeh vuole mostrarci come di fronte ad una grave crisi economica di un paese il paese stesso si divide tra chi cerca una soluzione rifugiandosi nella intransigenza del nazionalismo e chi vive facendo finta che la situazione non stia precipitando.

Questo il punto chiave si cui vi troverete a riflettere.

La Zeh rientra tra quegli scrittori che riescono a trasmetterti con grandissima forza lo stato di alterazione mentale dei suoi personaggi (cosa che è un pregio ma anche un difetto per chi come me si immedesima tantissimo nei libri che legge).

Il finale buonista è sinceramente l’unica negativa del romanzo.

Da leggere.

Libri consigliati se trovate questo intrigante: La bastarda della Carolina e Elmet.

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