Eredità

Eredità è il romanzo con cui la scrittrice norvegese Vigdis Hjorth ha finalmente raggiunto una fama che ha travalicato i confini della propria nazione.

In partia infatti la Hjorth già al suo esordio nel 1983 aveva riscosso grande successo. Da allora è stata una scrtittrice davvero prolifica dando alle stampe una trentina di romanzi.

Eredità la trama

La storia è piuttosto semplice.

L’apparente equilibrio familiare raggiunto da una benestante famiglia norvegese viene meno all’annuncio della redazione di un testamento da parte dei genitori ormai anziani.

Verrà tutto diviso in parti uguali ma le case al mare andranno alle due figlie più piccole Asa ed Astrid, mentre l’altra sorella Bergljot ed il maggiore Bard riceveranno una compensazione economica (peraltro sulla base di una stima molto al di sotto del reale prezzo di mercato delle case).

eredità vigdis hjorth

Bard si ribellerà a questa ingiustizia, sintomo secondo lui di una mancanza di affetto da parte dei genitori. Ed in questa ribellione trascinerà con se Bergljot che ha interrotto ogni rapporto con i genitori da una ventina di anni.

Bergljot sarà così costretta a fare di nuovo i conti con il suo passato, con il dolore causatole dai genitori e con l’indifferenza delle sorelle.

La recensione

Ho un rapporto di amore/odio con gli autori scandinavi. Non voglio fare di tutta l’erba un fascio ma ce ne sono alcuni i cui romanzi mi risultano intollerabili.

E poi tutto ad un tratto tra loro spuntano delle perle rare, come in questo caso.

La trama di Eredità è assolutamente secondaria. E’ solo l’espediente per innescare una serie di reazioni e riflessioni dei protagonisti.

L’autrice ci prende per mano e con delicatezza, un passo alla volta, ci fa entrare nell’intimità dei mebri della famiglia.

Li osserviamo prima da lontano e ne prendiamo le misure confrontandoci inizialmente con recriminazioni a carattere economico.

Ma un passetto alla volta cominciamo a cogliere l’aspetto emotivo di tali recriminazioni. Intravediamo che la disparità di trattamento economica tra i figli corrisponde ad una disparità nell’elargizione dell’amore e dell’attenzione dai parte dei genitori.

E poi tutto ad un tratto emerge un segreto che è la radice profonda della sofferenza di tutti. Si delineano le figure di una vittima, di un carnefice e di chi resta inerte di fronte all’acaduto.

La Hjorth, sebbene prenda le parti della vittima, ci fa intravedere e comprendere anche le ragioni, condivisibili o meno, degli altri personaggi. Che non sono necessariamente cattivi. Ma sono umani e fallibili, tutti vittime di qualcosa che ha cambiato il corso delle loro vite a da cui non possono tornare indietro.

I tentativi di riavvicinamento finiscono sempre con lo scontrarsi con l’impossibilità di provare vera empatia in situazioni di questo tipo. Perchè la portata dell’evento è troppo grande e mostruosa ed ha modificato il corso delle vite delle persone coinvolte. E soprattutto ha reso per loro impossibile provare sentimenti

Gli errori si pagano. E purtroppo gli errori commessi a danno di altri portano a conseguenze devastanti che rovinano per sempre la vita di chi è coinvolto.

Letture di questo tipo dovrebbero portarci a porre maggiore attenzione alla fortuna che ognuno di noi ha avuto di vivere una normale infanzia ed adolescenza. E conseguentemente ad apprezzare maggiormente la nostra vita.

Queste le mie impressioni sul libro. Vi ho detto tante volte nelle mir recensioni che non amo conoscere la biografia degli autori. Preferisco non essere condizionata dal loro vissuto.

Per questo motivo solo dopo aver finito Eredità ho scoperto che l’autrice ha vissuto un’esperienza simile e che la pubblicazione del libro ha scatenato un putiferio con la sua famiglia (con cui lei non aveva rapporti da tren’anni). Lei sostiene che il libro non sia autobiografico. Loro sostengono sia una vendetta.

Io ve ne ho parlato solo ad onor di cronaca.

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