Il manoscritto
Franck Thilliez è considerato il re del thriller francese e Il Manoscritto è il suo sedicesimo romanzo (ma potrei sbagliarmi, ho reperito questa informazione in rete, è molto prolifico e qui in Italia sono stati pubblicati pochi romanzi).
Il manoscritto : la trama
Léane Morgan scrive romanzi gialli sotto pseudonimo. La sua felice vita familiare viene distrutta dal rapimento della figlia diciassettenne Sarah.
A distanza di quattro anni dalla sua scomparsa Léane vive ancora in uno stato di sospensione. Sebbene sia stato arrestato quello che presumibilmente è l’assassino della ragazza, uno stupratore seriale, del corpo non c’è traccia. Suo marito Jullian ha trascorso gli ultimi anni a cercare la figlia, mettendosi contro tutto e tutti. Quando Jullian viene aggredito da uno sconosciuto e ricoverato in ospedale le cose sembrano accelerare tutto ad un tratto e la situazione precipita.
Parallelamente il ritrovamento nel bagagliaio di una macchina del cadavere mutilato di una ragazza mette in moto un indagine che finirà con il collegarsi con la storia di Sarah.
La recensione
Vi sarete annoiati nel sentirmi ripetere che non sono una grande fan dei thriller. Ma avrete anche notato che nell’utimo anno ho cominciato ad includerli nella quota dei miei libri mensili.
Ho infatti deciso di concedermi alcune letture di puro svago che sostuissero la visione di una serite televisiva.
Sono quindi tendenzialmente neofita in questo mondo e brancolo nel buio andando a tentativi che talvolta portano a scoperte piacevoli (vedi: Il peccato capitale e Tutto quello che resta) talaltra invece a risultati più o meno convincenti, come in questo caso.
Partiamo dal presupposto che Il Manoscritto è un romanzo adatto in particolare agli amanti del genere, quelli che leggono thriller e glialli perchè amano i rompicapi e gli enigmi e vogliono scoprire da soli chi è l’assassino. Per loro questo romanzo è una manna dal cielo, perchè è pieno di piccoli enigmi che restano nelle mani del lettore, disseminati un po’ alla volta nel corso di tutte le sue 480 pagine che vanno lette con estrema attenzione.
Per chi invece, come me, voleva solo una lettura svagata che non comportasse troppo impegno il libro non spicca. Se da un lato i colpi di scena si susseguono e non ci si annoia mai, dall’altro la sensazione persistene di “sovrabbondanza” proprio di colpi di scena, di trovate ad effetto, rende il tutto talmente favolisto che alla fine mi sono ritrovata a paragonarlo ad un romanzo d’appendice.
Quindi consigliatissimo agli amanti del genere, un po’ mano a lettori come me.
- IL MANOSCRITTO
- pp. 480
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- Fazi Editore