L’assassinio del commendatore
L’assassinio del commendatore è considerato il capolavoro di Haruki Murakami.
Concordo con questa affermazione anche solo per il fatto che grazie a questo romanzo ho cominciato finalmente ad apprezzare Murakami.
L’assassinio del commendatore : la trama
Il protagonista del romanzo (il cui nome non ci verrà mai rivelato) è un pittore trentaseienne che viene improvvisamente lasciato dalla moglie.
La perdita di punti fermi nella vita lo porta prima a fare un lunghissimo viaggio attraverso il Giappone e poi a stabilirsi nella casa partena di un amico dell’università
La casa è un cottage fuorimano dove il padre del suo amico, il famoso pittore Amada Tomohiko, aveva vissuto e lavorato negli ultimi anni.
La scoperta di un opera di Tomohiko rimasta nascosta per lunghi anni metterà in moto una serie di eventi che smuoveranno il protagonista nel profondo.
La recensione
Io e Murakami non abbiamo un buon rapporto da molti anni.
Il primo incontro tra me e lui risale ai tempi del liceo e a Tokyo blues Norvegian wood. Nacque un grande amore, che finì non molto tempo dopo con la lettura de L’uccello che girava le viti del mondo.
Non ero preparata al cambio totale di registro,nè tantomeno credo avessi la maturità per apprezzare i molti livelli di quel libro. Nel corso degli anni ho provato ad approcciarmi di nuovo a lui, ma alla fine il risultato per me è stato sempre deludente. Fino ad oggi.
Forse sono diventata finalmente grande abbastanza da capire. Oppure semplicemente ho avuto la giusta dose di scontro con le complicazioni della vita per poter finalmente apprezzare il suo raffinato modo di raccontarla.
Fatto sta che questo libro si è rivelato un vero e proprio viaggio nell’animo umano.
La comprensenza in ciascuno di noi di bene e male. La necessità di dominare i lato oscuro ed il pericolo di non tenerlo a bada. Le conseguenze che la perpretazione del male hanno sulla vita propria e degli altri.
Credo siano queste le chiavi di lettura principali.
Non scendo in dettagli riguardanti lo sviluppo del racconto perchè viverli deve essere un esperienza del tutto personale. Non posso però esimermi dall’anticiparvi che non sfuggirete alla sensazione di un dejavu tispetto alla Divina Commedia.
Se avete voglia di immergervi in atmosfere orientali vi consiglio anche “Miliardario a cinque stelle” Tash Aw e “Sotto la pioggia” di Pitchaya Sadbanthad.
- L’ASSASSINIO DEL COMMENDATORE
- pp. 856 – prezzo 16,00 € (edizione economica)
- Einaudi Editore