Orley Farm
Orley Farm è uno degli innumerevoli romanzi scritti da Anthony Trollope.
E parlando di innumerevoli non esagero. Autore oltremodo prolifico ha ricevuto scarsissima attenzione nel nostro paese. Fortunatamente negli ultimi anni c’è stata un inversione di tendenza (non solo nel nostro paese ma anche nella nativa Inghilterra) e finalemente è stata tributata a questo autore tutta l’attenzione che merita.
Partiamo dalla trama per poi passare, come sempre, alle mie considerazioni.
Orley Farm : la trama
Orley Farm è una tenuta nei pressi di Londra oggetto di una contesa testamentaria.
Lady Mason ne vede attribuire la proprietà al figlio alla morte del marito grazie ad un codicillo apposto al testamento. Il codicillo viene contestato in tribunale dal figlio primogenito di Lord Mason (avuto dalla prima moglie) a cui il padre aveva giurato di lasciare l’intero patrimonio. Ma la causa si conclude a favore delle vedova.
Vent’anni dopo nuove prove portano ad una nuova contestazione ed ad un ennesimo processo.
Intorno a Lady Mason si muovono una pletora di personaggi delle più svariate estrazioni sociali le cui vicende si intrecciano a quelle della vedova e che la accompagnano sino al momento del verdetto.
Recensione
Premetto che mi sono innamorata di Trollope dopo solo una ventina di pagine.
Romanzi come questi, che al giorno d’oggi risultano essere manieristici, mi fanno impazzire. I presunti problemi di questi personaggi d’epoca, per lo più nullafacenti e tutti presi da questioni irrilevanti perchè sostenuti da rendite che gli consentivano di godersi la vita senza muovere un dito mi affascinano e mi lasciano il retrogusto di una favola (del resto vivere di rendita senza fare nulla è una favola concessa a pochi).
Ma qui ci troviamo di fronte ad una situazione più complessa. Perchè accanto ai classici “nullafacenti” si muovono personaggi che guadagnano il proprio pane quotidiano con impegno e competenza. Ma essendo questo un tipico romanzo dell’ottocento la loro industriosità viene comunque dipinta con connotazione leggermente negativa, perchè i veri lord non si sporcano le mani.
Il tutto sempre condito con una forte dose di moralismo serpeggiante in ogni pagina, che con l’avanzare della storia sfocia quasi nel ridicolo (sempre a guardarlo con occhi moderni).
L’intreccio delle storie (moralismo a parte) è completamente coinvolgente. Trollope tratteggia un universo intero con personaggi che spaziano in tutte le classi sociali (con assegnazione di ruoli stereotipati per cui chi si trova in basso è brutto e cattivo e chi si trova in alto giocoforza bravo e pieno di buoni sentimenti).
Nonostante la sua mole il libro si legge con estremo piacere. Se amate queste ambientazioni vi consiglio anche La veste nera di Wilkie Collins.
- ORLEY FARM
- pp. 584 + 572 (due volumi venduti insieme) – prezzo € 25,00
- Sellerio Editore