Sparando al cielo

Sparando al cielo è il primo romanzo tradotto in Italia dell’autore colombiano Jorge Franco.

Sebbene io abbia una forte ritrosia verso gli autori sudamericani (non chiedetemi il perchè, è un qualcosa di irrazionale, semplicemente non siamo sulla stessa lunghezza d’onda) ho letto con grandissimo piacere questo romanzo (letto è riduttivo, l’ho divorato in tre giorni).

sparando al cielo

Sparando al cielo: la trama

Larry è il figlio di un narcotrafficante, Libardo, e vive a Londra da 12 anni.

Lo troviamo in procinto di prendere un aereo che lo riporterà a Medellìn, perchè sono stati ritrovati i resti del padre in una discarica. Libardo era stato sequestrato 12 anni prima nel periodo turbolento successivo alla morte di Pablo Escobar.

Larry nei dodici anni trascorsi a Londra non aveva mai fatto ritorno a casa, nonostante lì avesse lasciato sua madre Fernanda e suo fratello maggiore Julio. Perchè Larry voleva fuggire dal suo passato di figlio di un mafioso e cercare di dimenticare.

Ma il passato non si cancella via con un colpo di spugna ed il suo rientro a casa riaprirà ferite che lui credeva ormai rimarginate.

Recensione

Avrete notato che i miei riassunti delle trame dei libri sono sempre essenziali.

Giusto due accenni alle linee generali della storia e via. Ovviamante si tratta di una scelta consapevole dettata dalla volontà non solo di non spoilerare, ma anche di non rovinare il vero e proprio piacere della scoperta. Bastano pochi accenni per capire se una storia può interessarci non trovate?

Stesso discorso per le mie recensioni. Preferisco raccontarvi gli aspetti più importanti che mi hanno colpito, senza analizzare nel dettaglio tutto.

Ho premesso che non amo molto la letteratura sudamericana, ma ho anche aggiunto che Sparando al cielo è davvero molto bello.

Delicato ed al tempo stesso in grado di trasmettere la violenza che si aggira oggi e si aggirava in passato in Colombia. Pervaso interamente da un senso di impotenza, il romanzo ci restituisce l’immagine di un paese fiaccato nel profondo da illegalità e violenza. Un paese che non ha la forza di reagire e che subisce passivamente quello che solo alcuni decidono per tutti.

La vicenda personale di Larry è lo specchio di questo malessere nazionale che sembra colpire tutte le generazioni, dai giovani alle persone anziane.

Il tutto raccontato da un lato con delicatezza, ma anche con un sensazione di costante alienazione data dal susseguirsi incalzante degli eventi inanellati in pochi giorni in cui il protagonista non riesce mai a dormire. Arriviamo anche noi alla fine del libro come in una sorta di trance cercando di capire cosa sia reale e soprattutto cosa sia salvabile.

Se vi ha intrigato questo romanzo vi consiglio anche Paese infinito di Patricia Engel e Elmet di Fiona Mozley.

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