Dievole e il Chianti
I giorni che precedono le mie partenze alla scoperta di posti nuovi sono sempre cariche di aspettative e magia.
IL CHIANTI
L’Italia è un posto talmente bello che in ogni suo angolo è capace di farti sognare. Se poi la destinazione del viaggio è il Chianti potete immaginare quanto piacevoli potessero essere i miei sogni.
La mattina della partenza mi sono svegliata all’alba. Non perchè avesse suonato la sveglia ma perchè non vedevo l’ora di mettermi in viaggio. Viaggio che ha avuto luogo con un pulmino! Purtroppo il Chianti è mal collegato ed il viaggiatore è costretto a munirsi di un mezzo proprio per poterlo comodamente visitare. (In ogni caso qui trovate alcune comode indicazioni per gli spostamenti).
Durante il tragitto in autostrada la mia impazienza per la meta non ha fatto che aumentare, fomentata dal clima di gioiosa aspettativa che mi circondava. Viaggiare in gruppo ha sempre il pregio di amplificare le emozioni e renderle più intense. Ma è stato quando finalmente siamo arrivati nelle vallate del Chianti circondati da vigneti a perdita d’occhio che la tensione si è sciolta e gioia pura ha invaso il mio corpo.
La bellezza e la poesia di questi luoghi era proprio come la immaginavo, anzi la realtà ha superato la fantasia.
E poi finalmente siamo giunti alla nostra meta Dievole.
L’azienda è storica e nella struttura sono stati preservati alcuni ambienti centenari (come le suggestive cantine).
Il panorama è mozzafiato, completamente circondata non solo dal verde delle vigne ma anche da una distesa di olivi secolari che sono diventati un ulteriore punto di forza e fiore all’occhiello dell’azienda.
Perchè Dievole è prima di tutto un’azienda produttrice di ottimo vino e ora anche di olio.
L’OLIO
E proprio sull’olio si è soffermata la mia attenzione (il vino del Chianti è talmente buono e conosciuto che non necessità di spiegazioni). Grazie ad una degustazione guidata sono stata in grado di cogliere in pieno le caratteristiche distintive dei 5 tipi di olio prodotti dall’azienda. Ve ne parlo ora in virtù di conoscenza acquisita solo pochi giorni fa che è stata però illuminante.
Prima caratteristica fondamentale di questa produzione è la chiara indicazione in etichetta della provenienza delle olive utilizzate. Confesso di non aver mai notato che in effetti raramente si trova un’indicazione di questo tipo (del resto ve l’ho detto il mondo dell’olio per me è quasi sconosciuto e quest’esperienza è stata il primo passo verso nuovi orizzonti). E le olive utilizzate sono toscane e pugliesi. Quelle salentine però non vengono comprate a stock, ma provengono da oliveti di proprietà di Dievole che l’azienda gestisce e cura direttamente.
Il mondo dell’olio è molto articolato. In una degustazione si imparano ad individuare i sapori, la percentuale di amaro e di piccante che ogni olio racchiude. Ed è incredibile quanto un olio possa essere diverso da un altro.
Così ho assaggiato il Coratina dal sapore intenso e deciso, molto piccante perfetto per esaltare i sapori forti (può essere abbinato verdure dal sapore intenso come cicoria o fave, oppure si sposa alla perfezione con la carne grigliata).
Oppure il 100% blend italiano dalle leggerissime note piccanti, con un sentore di erba tagliata e perfetto con insalate miste o con il pesce lesso.
O ancora il Nocellara dal sapore molto delicato, con un vago retrogusto di pomodoro che si sposa ad esempio con il pesce al forno.
Una nota di merito va all’aceto. Invecchiato 8 mesi in botti di rovere è sensazionale. Quando sono andata via ho fatto una scorta degna delle provviste per una guerra imminente 😉
LA RISTORAZIONE
Ma come dicevo all’inizio Dievole è un’azienda prodruttrice di olio e vino ma offre anche un’ospitalità degna di nota. Non solo per la suggestiva location e per le bellissime camere ma anche e soprattutto per una ristorazione superba.
Lo chef della struttura Monika Filipinska ha origini polacche ma direi che il suo estro si è sposato perfettamente con il gusto italiano.
La sua cucina si basa sui prodotti del territorio valorizzati ed esaltati con idee originali ma non eccessive, ed in questo modo è riuscita a creare piatti originali ma di grande sapore.
Lo chef ha una predilezione per le erbe spontanee che ricorrono spesso nelle sue preparazioni.
Un estro particolare lo ha dimostrato nei dolci. Il sorbetto al mosto d’una era accompagnato da una foglia di vite caramellizata molto gustosa.
Delicata ed equilibratissima la panna cotta all’olio decorata con dei fiori di finocchietto caramellizzati che ricordavano le caramelle della nonna.
Concludo la carrellata con la sontuosa colazione! Un tripudio di ogni ben di Dio!
Torte, muffin, plum cake, marmellate fatte in casa, miele, biscotti, frutta, pane bianco ed ai cereali, affettati, formaggi, uova, yogurt, cereali e semi di ogni tipo.
Avrete capito che questo viaggio mi è piaciuto molto! Per inciso sono a regime alimentare ristretto da quando sono tornata… perchè lì ho mangiato l’impossibile!
Ringrazio la MG Logos per la perfetta organizzazione!
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