L’altra Eszter

L’altra Eszter è stato una grande scoperta per me così come lo è stata la sua autrice Magda Szabò.

La Szabò è ungherese ed è una scrittrice sorprendente. Andiamo con ordine e prima di decantare la bellezza di questo romanzo partiamo dalla sua trama.

L’altra Eszter : la trama

La trama del romanzo è molto semplice.

Un lungo mologo della protagonista che in occasione della morte del suo amante Lorinc si mette a nudo, senza remore e pudori

l%27altra+eszter+szabo

Ripercorre la sua intera esistenza, a partire da un infanzia non vissuta sino ad arrivare alla sua carriera di attrice.

La recensione

Non conoscevo la Szabò nonostante sia considerata, meritatamente, una delle grandi autrici europee contemporanee .
Il personaggio di Eszter è negativo (uno dei peggiori che sino ad ora ho incontrato in letteratura). L

a protagonista è piena di astio e risentimento e le sventure capitatele nella vita non sono in grado di smuovere sentimenti di simpatia o pietà nei suoi confronti.

La gelosia, l’odio , l’amarezza la corrodono sino all’animo e la portano a distruggere la propria vita e quella di chi le sta intorno.

E’ un personaggio oscuro ma allo stesso tempo affascinante perché in lei vediamo rispecchiati i sentimenti peggiori che ciascuno di noi nasconde nel profondo del proprio animo.

Eszter non ha piena coscienza di se stessa. Ha reso la recitazione parte del suo essere, al punto da renderla una costante sia sul palco che nella vita reale.Questo monologo è l’occasione per lei di squarciare il velo che ha volontariamente posto sui suoi occhi ed affronatare chi lei è davvero e cosa è in grado di fare. Forse prendere coscienza di se nel passato le avrebbe permesso di muoversi verso sentimenti meno meschini, il passato è sempre una fardello pesante da portare dietro se non viene affrontato.

Ma lei non ha mai avuto il coraggio di farlo ed alla fine, pur affrontando davvero se stessa, è troppo tardi per lasciar andare l’odio che si è insinuato nella sua anima divenendo parte di lei.

La potenza narrativa di questo romanzo ha richiamato le sensazioni che ho rpovato leggendo “I giorni dell’abbandono” di Elsa Ferrante e “L’attesa” di Gaëlle Josse.

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *