La notte del bene
La notte del bene di Sara Fruner romanzo entrato in sordina nelle mie mani e si è poi rivelato una piacevolissima sorpresa.
Piccola notazione biografica sulla Fruner. Nata a Riva del Garda vive ora a New York dove insegna italiano al Fashion Institute of Thecnology, scrive articoli su arte cinema e letteratura per varie testate nonchè romanzi (questo è il secondo) e poesia. Poliedrica è dire poco.
La notte del bene: la trama
L’amore tra Ettore ed Elena nasce fin quasi dal loro primo incontro. Un amore bello che li riempie e rende felici.
Tutto va a gonfie vele e i due ragazzi convolano presto a giuste nozze. Ma è qui che i progetti si inceppano ed Elena resta incinta durante il viaggio di nozze.
Il figlio inatteso cambierà il loro futuro costringendoli ad un ruolo che non erano ancora pronti ad assumere. I traumi che entrambi si portano dietro dal proprio passato (adottato lui, scomparsa per tre giorni da bambina lei) renderanno la genitorialità ancora più complessa.
Recensione
Sebbene non privo di pecche La notte del bene è indubbiamente di un romanzo di pregio.
Finestra su un mondo in cui la visione della genitorialità non è quell’idillio da favola che ci viene costantemente propinato. Nella società moderna fatta di perbenismo non c’è posto per chi non si sente pronto o inadeguato al ruolo di genitore.
L’amore spontaneo ed incondizionato per i figli è ormai diventato uno dei capisaldi della nostra società. I dubbi vengono sistematicamente ignorati, i genitori si conformano e fanno finta di non vedere le ombre ce si possono celare dietro il fulgido sole del ruolo di genitori perfetti.
Gli umanissimi Ettore ed Elena affrontano con umana difficoltà una situazione che non erano ancora pronti a gestire e sfido chiunque a non riconoscere dei propri pensieri fugaci risalenti ai primi mesi di vita dei nostri figli.
Certo nel caso dei protagonisti le difficoltà sono notevolmente amplificate da esperienze traumatiche dell’infanzia. Su questo punto l’autrice ha forse calcato un po’ la mano accoppiando personaggi così problematici. Ma a ben pensarci nella vita capita fin troppo spesso che le persone problematiche finiscano insieme.
Nota completamente stonata, sebbene comunque interessante, quella del personaggio di Matilda. La sua storia è così complessa e non in linea con il racconto principale al punto da creare un romanzo nel romanzo finendo però con l’essere nè carne nè pesce.
Sapete però che io sono sempre alla ricerca della perfezione e che assai di rado la trovo. Ciò non toglie che il romanzo meriti davvero di essere letto.
Rimanendo in tema non dico di perfezione, ma comunque di livelli altissimi, non posso non consigliarvi olte a La notte del bene anche I Provinciali di Jonathan Dee e Amatissimi di Cara Wall.
- LA NOTTE DEL BENE
- pp. 396 – prezzo € 16,00
- Bollati Boringhieri