Le ombre del nostro passato. Storia della famiglia Milton

Le ombre del nostro passato di Sarah Blake è sicuramente destinato a diventare uno dei best seller di questa estate.

Le saghe familiari sono sempre avvincenti e questa storia della famiglia Milton ha quella giusta dose di mistero che tiene incollato il lettore fino all’ultima pagina.

Se siete alla ricerca di altre saghe vi rimando anche a Il vento di San Francisco, Jalna, oppure I leoni di Sicilia.

Le ombre del nostro passato : la trama

Il romanzo si sviluppa su due piani temporali.

Nel 1935 un accadimento funesto segna l’inizio del racconto. La tragica morte di uno dei bambini piccoli della famiglia Milton sembra gettare un ombra oscura sul loro futuro.

Ma Kitty Milton affronta l’accaduto con stoica dignità, mantenendo un decoro indispensabile alle persone perbene. Suo marito Ogden affronta nello stesso modo i dilemmi morali legati allo svolgimento dei suoi affari.

Ai giorni nostri Evie, figlia di Joan ultimogenita di Kitty e Ogden, fa i conti con la perdita della madre e con il suo rapporto con la famiglia. Dopo aver trascorso buona parte della vita a rinnegare quel legame si ritrova a cercare di capire quanto sia forte il suo senso di appartenenza ai Milton.

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La recensione

Come vi dicevo all’inizio Le ombre del nostro passato ha tutte le caratteristiche necessarie ad un best seller (estivo e non).

Una grande saga familiare. Ovviamante si parla di una famiglia ricca, perchè il sex appeal delle famiglie ricche fa sognare di più.

Soldi, potere, feste. La buona società e la lotta di classe.

L’amore tra diverse classi sociali.

Non sto facendo un elenco generico delle caratteristiche di una soap opera ma di quelle presenti nel libro. Attenzione, sebbene non sembri non ne sto parlando in tono dispregiativo.

Perchè l’autrice tra un colpo di scena e non poche frasi prevedibili riesce comunque a tratteggiare con chiarezza l’atteggiamento razzista dell’America degli anni 50′.

Ho gradito particolarmente la doppia declinazione del razzismo verso i neri e al contempo anche verso gli ebrei. Ed il vedere questi ultimi come volgari per il solo fatto di essere interessati a fare soldi.

Perchè in America come altrove buona norma tra persone davvero ricche è non parlare di soldi e non affannarsi a guadagnarne di più. Un qualcosa di completamente estraneo alla società attuale dove il non ostentare qualsiasi cosa si possieda equivale ormai a non averla.

Ho adorato che la scrittrice non abbia dato il solito finale buonista e scontato in stile favoletta che non corrisponde mai a quello che succede nella vita vera.

Ed ancora davvero pregevole è il modo in cui è stata tratteggiata la personalità di Evie. Che io ho odiato in un nanosecondo. Ma che rispecchia perfettamente una persona irrisolta che si ostina a trascinare per tutta la vita i problemi avuti con i genitori ed a riversarli sulla spalle di tutti quelli che la circondano.

Io non leggo i libri per leggere storie scontate in cui mi affezziono inevitabilmente ai personaggi. Lo faccio per avere una visione del mondo diversa dalla mia. Per entrare nella testa di persone che ragionano in modo diametralmente opposto al mio e far tesoro anche delle loro esperienze.

Dopo un libro come questo, al di là del puro piacere della lettura e della curiosità per la storia, vengo fuori con la convinzione che gli errori dei genitori influenzano oltremodo le vite dei propri figli.

Vero è che questa convinzione io l’avevo maturata ormai da tempo (sebbene apparentemente io non abbia sofferto a causa di una famiglia disfunzionale, ma è anche vero che chi ha questi problemi di solito non se ne rende conto)

. Ma è sempre interessante scoprire nuovi modi in cui i piccoli gesti di un genitore, spesso dettati da scelte non necessariamente egoistiche, condizionino e rovinino la vita dei figli.

  • LE OMBRE DEL NOSTRO PASSATO
  • pp. 480 – prezzo € 18,00
  • Editore TRE60

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