La ragazza dei girasoli

La ragazza dei girasoli è l’ottavor romanzo di Hazel Gaynor, pluripemiata scrittrice inglese.

La ragazza dei girasoli: la trama

Cina 1941. La Chefoo School è una prestigiosa scuola in Cina frequentata da figli di diplomatici e missionari di stanza in quel paese. Tra questi Nancy Plummer che non vede la madre ormai da oltre un anno. Nel corpo insegnanti invece spicca la volenterosa Elspeth Kent venuta in Cina per sfuggire a ricordi dolorosi.

la ragazza dei girasoli

Elspeth è sul punto di consegnare le sue dimissioni e tornare in Inghilterra quando il Giappone entra nel secondo conflitto mondiale.

Inizia così il calvario dei componenti della scuola che diventano prigionieri civili. Poco alla volta perdono tutti i privilegi di cui avevano goduto sino a quel momento sino a giungere all’internamento nel centro di detenzione di Weihsien dove rimarranno sino alla fine della guerra.

La recensione

Arrivata all’ultima pagina de La ragazza dei girasoli mi sono ritrovata subito a pensare “un bel libro ma che avrebbe potuto dare di più”.

Sì perché innegabilmente si tratta di una storia interessante, prima di tutto da un punto di vista prettamente storico.

Il tema dei campi di detenzione lo è sempre. Chi di voi non ha impresse nelle mente le immagini indelebili del film “Sol Levante” di Spielberg? Io lo vidi per la prima volta da ragazzina e per me fu un vero e proprio pugno nello stomaco.

Nell’approcciarmi a questo libro ero quindi preparata ad un certo grado di crudeltà ed orrore, che però la Gaynor ha deciso di farci solo intravedere.

Ed è qui la pecca. Le leggerezza con cui vengono affrontati gli orrori perpetrati. L’approccio scelto dall’autrice è molto lieve: è successo, è stato brutto, andiamo avanti.

I cattivi alla fine puniti ed i buoni premiati.

Narrazione rassicurante, cha alla fine strappa anche una lacrimuccia di commozione per i più teneri di cuore.

Per molti questo potrebbe essere un merito. Avrete capito che per me non lo è.

Quindi vi consiglio di leggere questo libro, affiancarlo alla visione di “Sol Levante” ed approfondire il tema delle donne di conforto (che qui viene solo accennato di striscio) leggendo “Storia delle nostra scomparsa” di Jing-Jing Lee.

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