Quando le montagne cantano

Quando le montagne cantano di Nguyễn Phan Quế Mai ha rappresentato il mio primo incontro con un autrice vietnamita.

Ed è stata una bella occasione per entrare nella vita e nella storia del Vietnam (se invece vi venisse voglia di un viaggio in Malesia vi rimando a “Miliardario a cinque stelle” per il Giappone a “Cinquanta modi per dire pioggia“).

Quando le montagne cantano: la storia

Nel 1972 la piccola Huong e sua nonna, Dieu Lan, scappano dalla città di Ha Noi e si rifugiano sulle montagne per sfuggire ai bombardamenti americani.

Le due donne sono sole. Tutti i figli di Dieu Lan sono partiti per la guerra, così come entrambi i genitori di Huong.

Questi non sono i primi pericoli a cui nel corso degli anni è stata esposta la loro famiglia, la famiglia Tran.

quando le montagne cantano

Dall’occupazione francese alle invasioni giapponesi per concludere con l’avvento dei comunisti. I Tran con i loro possedimenti terrieri sono stati più volte bersaglio delle avversità.

Dieu Lan si è vista portar via i genitori, il fratello, finanche il marito. Ma è riuscita a contrastare le avversità e a salvare da morte certa i suoi sei figli.

E ora a distanza di tanti anni aspetta con la nipote la fine della guerra per poter rimettere insieme la sua famiglia.

La recensione

Faccio una premessa. Mi sto facendo vecchia e sto diventando ipercritica.

Forse a causa dei tanti libri letti che finiscono con il riecheggiarmi nelle orecchie e mi portano a trovare con difficoltà una ventata di freschezza nelle nuove letture.

Ma partiamo dalla note positive.

Un romanzo scritto bene in maniera scorrevole, che ci permette di allungare lo sguardo sul Vietnam. Sulle loro tradizioni e sulla storia così come è stata vissuta dal popolo vietnamita e non come ce l’hanno raccontata i film americani.

Sebbene non si tratti di una “saga familiare” in senso letterale la famiglia Tang è così numerosa da far sì che le vicende dei suoi membri si avvicinino molto a quelle di una vera e propria saga. Quindi da questo punto di vista la storia risulta appassionante.

Nel complesso un libro che vale comunque la pena di leggere.

Ma come vi dicevo sono diventata ipercritica. La vita di Dieu Lan è costellata da sacrifici e perdite, ma di lei vediamo solo l’apparenza e la determinazione. Il libro non scalfisce in alcun modo quella corazza protettiva che la dinamica signora si è costruita intorno per sopravvivere. Non sappiamo davvero cosa c’è dietro, al di là di un generico amore filiale riscontrabile in quasi tutte le donne del pianeta.

La vera essenza di Dieu Lan ci viene nascosta. Al contrario siamo costretti ad entrare nei pensieri adolescenziali della piccola Huong che, nonostante le avversità delle vita, riesce comunque a diventare la solita adolescente ribelle e fastidiosa (per carità lo siamo stati tutti alla sua età ma credo nessuno di noi senta il bisogno di riviverlo).

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